LA TOMBA DI PAOLO GHEDI

Sulle sponde delle sorgive del territorio cremasco sono nate e cresciute le più amate leggende popolari.

Così la gente del cremasco e di Capralba, porta ancora i fiori sulla “Büsa da Ghét”, la tomba di Paolo Ghedi posta sulla riva destra della roggia Alchina.

Entrato nelle narrazioni popolari come una sorta di Robin Hood nostrano, che rubava ai ricchi per donare ai poveri, in realtà questo sarto di Crema fu processato e condannato all’impiccagione proprio in questo luogo dai gendarmi austriaci, nel 1816, per aver aggredito e derubato un uomo sulla strada di Capralba, sbucando di notte dal folto di quel covo di briganti che era il bosco Canito che esisteva ancora all’inizio del secolo scorso a sud del paese.

La tradizione parla e dice che il giorno dell’impiccagione, molta gente si riversò nel bosco Canito ad assistere all’esecuzione della sentenza. L’impressione di quella impiccagione rimase nella memoria della gente: oggi come allora chi passa vicino a quella tomba, sente quella stessa emozione che i nostri antenati dovettero provare quando videro sospeso alla forca il corpo di quell’infelice.