PALOSCO (BG)

PALOSCO

Provincia di Bergamo

Palosco, un piccolo comune nella provincia di Bergamo, fu parte del feudo del prestigioso condottiero Bartolomeo Colleoni. Quando la Serenissima rivendicò il territorio giunse Cristoforo Calepio da Trebecco che, con i suoi figli, costruì dimore in posti strategici e dominanti del centro storico. 

 

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PILLOLE DI STORIA

Il centro abitato si trova sul confine tra il territorio di Bergamo e di Brescia, ed emerge sul terrazzo naturale posto alla confluenza tra il fiume Oglio e il torrente Cherio.
Il suo nucleo si sviluppò tra il IX e il XII secolo in prossimità del castello altomedievale, fondato dai vescovi di Bergamo, e fu cinto di mura e fossato.
Località strategica fu presidiata dai nobili Suardi in occasione delle lotte tra bergamaschi e bresciani e tra guelfi e ghibellini, sul finire del XIII secolo; vi giunsero anche altre famiglie ghibelline, come i La Crotta, i Terzi, i Rota.
Nel 1460, su concessione di Venezia, il condottiero Bartolomeo Colleoni divenne Signore di un feudo, in cui rientrava anche Palosco, il cui centro dominante era il castello di Malpaga. Il territorio godette di diversi privilegi fino alla morte del condottiero quando, nel dicembre del 1475, la Serenissima rivendicò a sé i territori che erano stati concessi.
Sono questi gli anni in cui giunsero famiglie del vicino feudo dei Conti di Calepio, e in particolare di Cristoforo Calepio da Trebecco. I figli si insediarono e costruirono proprie dimore in posti strategici e dominanti del centro storico.

 

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I LUOGHI DA NON PERDERE

Chiesa parrocchiale di San Lorenzo

La fondazione di questo luogo doveva essere in origine legata ai signori del castello (X secolo). Inizialmente dipendente dal monastero benedettino di S. Lorenzo di Cremona, risultò nell’XI secolo sotto la diocesi di Bergamo. Il successivo passaggio alla giurisdizione di Brescia avvenne forse in seguito al trattato di pace stabilito tra bresciani e bergamaschi, dopo la sanguinosa battaglia detta di Malamorte (7 luglio 1191). Nonostante il ritorno alla giurisdizione orobica, dal secolo XIII in poi, Palosco rimase sotto la diocesi di Brescia.
La chiesa, tra il 1547 e il 1548, fu dotata di una grande volta unghiata disegnata da Leonardo Isabello, architetto e importante ingegnere militare al servizio della Repubblica di Venezia. Nel 1571 il campanile venne rialzato.
Le fonti citano il Battistero esterno alla chiesa in “marmo candidissimo”, ornato da affreschi di Giampaolo Cavagna.

 

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Palazzo Comunale

L’edificio fu descritto con ambienti terreni e superiori, una stalla, la cantina e l’orto; entro il 1622 venne adattato alle funzioni comunali: le prime riunioni si svolgevano in una camera sopra la cucina, nella corte oppure sulla loggetta.
Trasformato con forme classiciste e la tradizionale balconata verso lo spazio pubblico, al suo fianco, la casa della Misericordia viene adibita ad abitazione e poi adeguata nelle dimensioni e nell’architettura per farne la “Casa Littoria”, sede locale del Partito Nazionale Fascista.
Al termine del conflitto l’intero complesso riacquistò la sua funzione civica ed ancora oggi il sito, ristrutturato nel corso del Novecento, è sede del Municipio.

 

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Castello

Di probabile fondazione vescovile e sorto a difesa dei villaggi vicini, il castello è documentato con una torre fin dall’anno 957. Le fonti citano la presenza di una fucina, di un’altra torre presso l’ingresso al castello rivolto verso la piazza a nord, e altri luoghi di ricovero.
Nelle lotte fra Bergamo e Brescia, in occasione della battaglia delle Grumore avvenuta nel 1156, il castello cedette all’impeto dei bresciani e, come riportano le cronache, venne raso al suolo. Tornato sotto il dominio di Bergamo, gli Statuti cittadini ricordano che fu affidato alla guardia di un capitano e a uomini idonei e sicuri.
Il progressivo abbandono, il riempimento della fossa e la sepoltura delle strutture ne fecero perdere memoria. La base del mastio, ultimo baluardo di difesa, venne scoperta nel 1927.

 

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Domus di Zibardo Calepio
Posto frontalmente sull’antica piazza detta dell’olmo, ancora oggi lo stemma del leone rampante domina, scolpito all’ingresso del palazzo di Zilbardo Calepio, figlio di Cristoforo, e di sua moglie Caracossa Ceresoli. Sotto il governo della Serenissima, il nobile realizzò la sua dimora nel 1486, come attestano le date incise sulla chiave del portale gotico e su alcuni capitelli interni. Il carattere difensivo appare nelle antiche foto e mostra il registro inferiore chiuso con due semplici quadrotti del piano terra. Inizialmente scandito da aperture coeve, tra la metà del XVI e l’inizio del XVII secolo il piano nobile fu rinnovato alla “moderna”, con l’introduzione di finestre incorniciate in arenaria.

 

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Piazza del Mercato

Dopo la battaglia Cortenuova del 1237, Palosco ebbe dalla città di Bergamo il privilegio di ospitare un mercato, diritto che fu sancito dai nuovi statuti cittadini. La favorevole posizione geografica del borgo, vicino alla strada Francesca e alle strade di transumanza verso le valli alpine, garantì al comune di Bergamo la riscossione dei dazi di questo mercato e i pedaggi dei viandanti e dei mandriani. Dalla sua funzione prese il nome la Contrada del Mercato.
Dagli scavi archeologici, effettuati per la realizzazione dei parcheggi, è emersa l’antica origine dell’ampio parterre, mai edificato.
Questa piazza disegna una figura geometrica sulla quale, tra il XIII e il XIV secolo, si affacciarono alcuni edifici della famiglia Suardi, tra i quali la Domus Magna che occupava l’intero fronte occidentale.

 

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Case di via Marieni

Verso la seconda metà del XV secolo, lungo la linea delle mura che dalla fossa del castello seguiva la via Marieni, si attestava il ramo di Alessandro Calepio, fratello di Zilbardo da Trebecco. La posizione risultava strategica per realizzare una residenza, inoltre era ben esposta e dotata di orto o giardino rivolto al torrente Cherio.
Nel corso del XVI secolo la proprietà fu divisa tra i figli legittimi. Ad Orlando spettò la porzione verso il castello e a Marco l’altra parte, in direzione di porta Bussaga. Negli anni sessanta del XVI secolo lo stesso Marco cedette l’estremità al figlio legittimo Polifemo. I tre lotti saranno fondativi delle “case di via Marieni”: casa Calepio-Ceresoli, casa Calepio-Zanchi e casa Calepio – Marieni.

DOVE: Palosco (BG)

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