MOZZANICA DA SCOPRIRE
I tesori della Media Pianura Lombarda: Mozzanica, conosciuta come “La Venezia della Bassa Bergamasca”
Domenica 22 maggio Pianura da scoprire propone una giornata dedicata alla scoperta delle bellezze culturali e naturalistiche di Mozzanica!
Numerosi i luoghi culturali tutti da scoprire e i percorsi tra cui scegliere, come “Tra le rogge e le mura dell’antico castrum” e “Piazza Locatelli/Mulino”. Per gli amanti della natura: un percorso, in bici o a piedi, immerso nello splendido territorio del Parco del Serio che vi porterà al Santuario della Madonna della Neve nella frazione Colomberone; e per una vista mozzafiato sali sulla Torre civica del 1492!
Tutti i luoghi visitabili con visite guidate gratuite (per approfondimenti scorrere la pagina):
– Torre Civica
– Chiesa di S. Marta
– Chiesa parrocchiale di S. Stefano
– Santo Stefano Vecchia e Piazza Santo Stefano
– Casa Fiori con esposizione di libri antichi a cura di Valeria Rossini
Percorsi accompagnati da visite guidate gratuite:
– Tra le rogge e le mura dell’antico castrum: passeggiata attorno al centro storico con partenza dall’antico castrum.
– Casciana Colomberone: un percorso (consigliato ciclabile) immerso nella natura lungo il Parco del Serio che vi porterà al Santuario della Madonna della Neve nella frazione Colomberone. Biciclette noleggiabili in loco.
Per gli orari di apertura consulta la locandina.
Per tutto il giorno infopoint in via Fratelli Cervi (10.00 – 12.00 e 14.00 – 17.30).
Per parcheggiare si consiglia:
– Largo Don Piero Salini,
– Via Giacomo Puccini,
– Via G. Paltenghi.
Si consiglia la prenotazione online cliccando qui.
Per informazioni:
– info@pianuradascoprire.it
– 0363 301452 (Lun. – ven.)
– sabato e domenica contattare: 349 8846607 (Giulia) e 380 7561393 (Andrea)
MOZZANICA DA SCOPRIRE MA ANCHE DA GUSTARE… DISPONIBILI MENÙ DELLA TRADIZIONE, MERENDE E APERTIVI!
Torre Civica (Piazza Locatelli)
La torre civica, alta circa 42 metri e con sommità merlata, fu realizzata a partire dal 1492 su ordine de duca di Milano per ragioni strategiche di portata sovracomunale: probabilmente l’opera, interamente in mattoni e dall’originaria forma quadrangolare, è stata ultimata nel 1495. La base è leggermente scarpata, mentre sui fianchi si trovano aperture utilizzate un tempo a scopi difensivi. Già dall’inizio del XVI secolo è documentata la presenza dell’orologio e di alcune campane: da tre, si giunge nel 1838 ad un concerto di cinque campane, aumentate a nove nel 1972. Attualmente la torre civica è usata anche come campanile parrocchiale.
Chiesa di S. Marta (Vicolo S. Marta)
La chiesa di Santa Marta sorse con ogni probabilità verso la fine del Trecento per volontà della locale Confraternita dei Disciplini; tuttavia l’attuale edificio risale all’inizio del XVII secolo. Sulla facciata, ornata da un portale in cotto, si aprono due nicchie, mentre al centro un grande riquadro incorniciava forse un dipinto murale.
Tra i manufatti artistici da ammirare all’interno dell’edificio troviamo la pala d’altare raffigurante Santa Marta attorniata da alcuni
fedeli in posizione orante. Degno di menzione è il seicentesco altare policromo, con un paliotto in scagliola realizzato nel 1708
da Pietro Solari, dove al centro è raffigurata l’Annunciazione, a destra Santa Marta e a sinistra ‘Immacolata Concezione.
Da ammirare anche le formelle in stucco realizzate nel 1623 da Battista Viscardi (detto Pariso) raffiguranti la vita di Santa Marta
e i simboli della Passione. Durante l’epidemia di peste del 1629-30, la chiesetta tu utilizzata anche come lazzaretto.
Chiesa parrocchiale di S. Stefano (Piazza Locatelli)
La chiesa parrocchiale di Santo Stefano risale al XV secolo (la prima pietra è stata posta nel 1470), ma sorge sull’area di una chiesa ancora più antica, la cui struttura originaria quattrocentesca si può scorgere nella facciata e nell’abside in stile tardo gotico. La trasformazione più profonda, avvenuta negli anni 1764 – 1770, ha cambiato radicalmente l’interno dell’edificio di culto nelle attuali forme in stile tardo barocco.
Molte sono le opere d’arte, pitture e sculture, che adornano il suo interno; spicca tra queste soprattutto il Polittico in terracotta, riconducibile al maestro della Madonna del Topo, risalente all’ultimo quarto del XV secolo e raffigurante i santi protettori della comunità: la Madonna col Bambino, San Giovanni Battista, San Sebastiano, Santo Stefano, San Lorenzo e San Fabiano papa.
Casa Fiori (Via Europa Unità, 2)
La Casa Fiori, dal nome dell’ultimo proprietario, era in origine proprietà del vescovo di Cremona. Sin dal Medioevo l’imponente immobile e i terreni a ovest erano proprietà del vescovo, che li faceva coltivare dai contadini sottoposti agli ordini di un suo delegato
residente nella stessa. L’edificio ospitava temporaneamente il vescovo e il suo seguito quando veniva in visita alle sue proprietà. L’immobile, divenuto nel 2002 proprietà comunale, costituisce oggi un punto di ritrovo per la popolazione di tutte le età. Al suo interno vi sono infatti la biblioteca comunale “P. Gian Battista Maffi”, un’aula studio per gli studenti universitari ed un centro ricreativo per gli anziani, che si danno appuntamento all’interno dell’immobile o lungo la roggia Redefosso che ne delinea il perimetro.
Il Mulino (Piazza Locatelli, 20)
Nel punto di accesso al centro storico si trovano le ruote del Mulino funzionanti fino agli anni Settanta che, per muoversi, sfruttano il dislivello di un metro e mezzo della roggia detta dei Mulini. Le prime mappe che documentano la presenza del mulino risalgono al 1600, ma già gli statuti comunali del 1303 e del 1357 riportano norme per i mugnai addetti a questo stesso mulino. Oggi restano quattro ruote funzionanti con le pale in acciaio risalenti al secolo scorso: nel 1999 sono state cedute per una cifra simbolica al Comune di Mozzanica dalle famiglie proprietarie e nel 2018 il loro restauro ha celebrato il Millennio del paese.
Cinta Muraria
Le prime strutture difensive mozzanichesi (terrapieno e fossato) volute dal vescovo cremonese erano presenti già dal 1018.
Nel XII-XIII secolo il castello fu infeudato dal vescovo ai Cortenova; nel 1269 fu distrutto dai milanesi e poi ricostruito intorno al 1287.
La cinta murata che racchiude il centro storico risale al XIV-XV secolo, quando le fortificazioni vennero ampliate in seguito all’aumento demografico. Le mura, ultimate nel XV secolo, furono vendute nel 1836 a privati che in parte le demolirono e in parte le inglobarono negli edifici contigui al fossato. Nella zona sud del perimetro e ancora visibile un angolo delle mura costituito da mattoni interrotti da una piccola apertura ogivale: su questa porzione di mura si elevava un tempo una torre circolare.
Cascina Colomberone e la Madonne della neve
Nelle campagne circostanti il centro abitato sorgono cascine e cappelle votive di notevole interesse
Tra gli insediamenti rurali, particolare valore paesaggistico ha la cascina Colomberone, centro agricolo di cospicue dimensioni lungo la direttrice Bergamo-Crema. Nonostante l’area fosse abitata già in tempi remoti, il Colomberone come insediamento rurale è documentato dal XVI secolo come proprietà dei Vassalli; passo nel 1640 ai Candiani, nel 1773 ai Giani di Vailate e, tra il 1831 e il 1856, ai Camozzi. E un insieme di edifici rustici articolati in più unità insediative che mantengono evidenti i propri caratteri rurali.
Il complesso, attraversato dalla roggia Alchina, è caratterizzato dalla presenza della chiesa della Madonna della Neve edificata nel 1778, al cui interno si trova una tela della Vergine con Bambino tra i santi Giacomo e Francesco attribuita al pittore cremasco Mauro Picenardi(1735-1809).