Mozzanica

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MOZZANICA

Provincia di Bergamo 

Lambito quasi interamente dal Parco del Serio, il comune di Mozzanica presenta al suo interno numerosissime rogge. Per questa sua caratteristica è conosciuto come “La Venezia della Bassa Bergamasca”. A colpire non è solo la presenza delle rogge e dei fossati ma anche la storia del suo passato contrassegnato dai giochi di potere per il dominio del territorio e dagli  scontri fra la fazione guelfa e quella ghibellina. Notizie della sua avvincente storia ci giungono anche dall’Archivio di Stato di Milano, (pag. 319 del Blasonario compilato  nel 1673 da Marco Cremosano) dove compare la descrizione dello stemma. Di rosso al bisante d’argento, caricato di una croce scorciata del campo, capo d’oro, all’aquila spiegata di nero.

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PILLOLE DI STORIA

I primi documenti che citano Mozzanica (Motianica, anni 1018-1019,) nominano anche le sue fortificazioni (castrum cum tominime et fosato circumdatum) allora di proprietà dei vescovi cremonesi. L’origine dell’abitato è però più antica: il toponimo, infatti, deriva da una villa Motianica di proprietà del colono latino Motianus. Lo conferma anche il ritrovamento di tombe di epoca romana attorno all’antico oratorio di Sant’Ambrogio ad occidente dell’abitato odierno. Più a Sud, invece, sono stati trovati lungo il Serio reperti di epoca preistorica.

Nel XIII secolo il borgo entrò nell’orbita politica di Milano e in epoca viscontea fu dotato di una cinta murata e di doppio fossato, divenendo importante avamposto fortificato milanese al confine con la Repubblica di Venezia. Alla fine del XIII secolo Mozzanica si diede propri statuti, oggi conservati nell’Archivio di Stato di Milano. All’esterno delle mura, già dal XIV secolo, esisteva un borgo rurale presso l’antichissima parrocchiale di Santo Stefano extra muros demolita nell’Ottocento. Nel 1492 si iniziò la costruzione dell’imponente torre di vedetta, che oggi funge da campanile della parrocchiale trecentesca di Santo Stefano intra muros. Nel corso delle invasioni straniere del XVI secolo, e soprattutto sotto la successiva dominazione spagnola, il borgo conobbe una lenta decadenza causata dall’infeudamento a varie famiglie locali. L’economia si riprese alla fine del Settecento e nel corso dell’Ottocento con la nascita di alcune filande e con il moderno sviluppo dell’agricoltura. Le mura furono distrutte nel 1837.

I LUOGHI DA NON PERDERE

Resti delle fortificazioni
Il centro storico del comune di Mozzanica era anticamente circondato da un sistema di mura databile intorno al XV secolo. Le mura vennero quasi totalmente demolite nell’Ottocento. Ad oggi rimangono solo alcuni resti dell’antica fortificazione: un angolo con mattoni a vista lungo il lato sud, e dotato di una porta ogivale. E’ ancora visibile il fossato che affiancava la cinta muraria; attualmente lo stesso fossato è abitato da alcune colonie di anatre e di cigni.

Parrocchiale di Santo Stefano
L’attuale chiesa parrocchiale, dedicata a Santo Stefano, risale al XIV sec anche se con tutta probabilità sorse su una chiesa più antica. Con il susseguirsi dei secoli subì numerose trasformazioni e assunse l’aspetto attuale nel XX secolo con l’aggiunta del transetto che ha dato così alla chiesa una pianta a forma di croce latina. L’interno della parrocchiale presenta decorazioni barocche ma è impreziosito anche da tele risalenti ai secoli XVII, XVIII e XIX.
Uno di questi raffigura San Carlo Borromeo benedicente con allo sfondo le fortificazioni cittadine e la torre.

Torre civica
Costruita interamente in mattoni, con i suoi 42 metri di altezza, la torre civica di Mozzanica è caratterizzata da una sommità merlata.
La sua costruzione risale al 1492 per volere di Ludovico Sforza, duca di Milano che voleva controllare i territori della Repubblica di Venezia collocati al di là del fiume Serio. La torre, con un chiaro scopo difensivo, ha forma quadrangolare con base leggermente scarpata. È provvista di aperture ad arciera e a balestriera. Sul fianco ovest nel XVII secolo era presente lo stemma della famiglia Secco, feudatari di Mozzanica. Nel XIX secolo la struttura è stata adibita a campanile.

Chiesa di Santa Marta
Risalente al XVI secolo, l’edificio fu sede della confraternita dei disciplini. La facciata, di colore bianco, presenta due piani. Per accedere all’edificio è necessario oltrepassare un portale in cotto decorato e sovrastato da due nicchie vuote. All’interno abbiamo delle tele risalenti al XVII secolo e un altare realizzato con differenti tarsie marmoree da Pietro Solari nel 1708. Utilizzata come lazzaretto durante la pestilenza del 1630, dal 1679 ospitò le confraternite di Santa Marta e dell’Immacolata concezione, poi soppresse nel secolo successivo. La chiesa ospitò anche una cappellania laica per volere di Caterina Secco.

Chiesa della Madonna della Neve (fraz. Colomberone)
Situata nella località Colomberone, nelle vicinanze dell’omonima cascina, venne edificata nel 1778.  Precedentemente nello stesso luogo sorgeva una cappella cimiteriale a memoria dei morti della peste. Al suo interno troviamo decorazioni risalenti al XX secolo e una tela raffigurante Maria Vergine con il bambino e i santi databile intorno al XVII secolo.

CICLOTURISMO

Puoi raggiungere Mozzanica anche percorrendo l’itinerario cicloturistico “Dal santuario ai fontanili“, uno dei 14 itinerari del Parco Cicloturistico o attraverso “L’ Itinerario del Serio“, uno dei 3 itinerari di Musica nel Vento.

DOVE: Mozzanica (BG)

www.comune.mozzanica.bg.it
Tel. 0363 324811

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